8 marzo 2021
Il salto nel digitale ha permesso al mercato dell'arte di non affondare sotto il peso delle restrizioni dovute alla pandemia. Nel 2020 quelle che erano pratiche normalmente sfavorite rispetto alla tradizionale asta in presenza o alla visita in galleria sono diventate improvvisamente modalità esclusive e necessarie. L'esempio lampante è l'asta 'One' che la casa Christies ha lanciato nel 2020 mettendo in connessione 4 capitali mondiali dell'arte quali New York, Londra, Parigi e Hong Kong. Il digitale ha nondimeno consacrato nuovi paradigmi nel rapporto fra collezionisti, artisti e opere. Sono cambiate le possibilità di viewing e l'accesso al mercato è reso sempre semplice dagli strumenti digitali. Una facilitazione che cela però dei rischi perché spesso trascura il ruolo dei professionisti del settore come consulenti e mediatori, capaci di dare il giusto orientamento in un mondo in cui non è consigliabile improvvisare.
MODERA
Daniela Lauria – Curatrice d'arte, critica e storica dell'arte
RELATORI
Simone Carcereri – Storico dell'arte, perito pittura e scultura moderna e contemporanea |
Luca Giacopuzzi – Avvocato esperto in diritto dell'arte e diritto delle nuove tecnologie
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