Slow Food culturale

Nasce oggi la Rivista Digeat, un progetto di “slow food culturale”.

Le pagine virtuali di Digeat vogliono proporsi come un’alternativa per riflettere, bianco su nero, su ciò che sta accadendo nella dimensione digitale che pervade, spesso, anche gli aspetti più delicati della nostra esistenza.

Come si legge la parola “Digeat”

Crediamo sia utile togliere ogni dubbio in proposito: si legge “DigIT”!

Cosa significa “Digeat”

Digeat non “significa nulla” [1]. Facciamo nostra la definizione coniata dai promotori del dadaismo, riferendosi proprio al termine “Dada”, più di un secolo fa. E allo stesso modo cerchiamo di concentrare in questo numero zero il nostro manifesto.

“Scrivo un manifesto e non voglio niente, eppure certe cose le dico, e sono per principio contro i manifesti, come del resto sono contro i principi (misurini per il valore morale di qualunque frase). Scrivo questo manifesto per provare che si possono fare contemporaneamente azioni contradittorie, in un unico refrigerante respiro; sono contro l’azione, per la contraddizione continua e anche per l’affermazione, non sono nè favorevole nè contrario e non dò spiegazioni perché detesto il buon senso.”

[Dal “Manifesto del Dadaismo” del 1918, di Tristan Tzara]

Il nostro “Manifesto”

Digeat è la prova che è possibile essere liberi di compiere azioni contraddittorie anche online: è una Rivista digitale, ma non vuole stare sul pezzo. Non intende promuovere l’azione, la scrittura di getto, il commento superficiale. Digeat vuole interpretare l’innovazione con approccio scientifico, attraverso contenuti informativi e di approfondimento interdisciplinari, analizzando le cause, gli effetti, le diverse interpretazioni e le possibili prospettive future. In un mondo dove l’attenzione è spesso focalizzata sull’istante, Digeat offre un terreno fertile per la riflessione e la critica costruttiva.

L’idea è di procedere in direzione ostinata e contraria rispetto alla caccia al clickbait, rallentando e sganciandoci dalla corsa che ci impongono le tecnologie per cogliere la vera essenza di ciò che circonda e che, il più delle volte, sembra sfuggirci da quelle stesse dita che sono strumenti di accesso alla dimensione digitale.

La storia di Digeat

La nascita di questa Rivista rappresenta il coronamento di un percorso di continua crescita e trasformazione durato dieci anni: Digeat nasce nel 2013 come evento dell’Associazione Nazionale Operatori e Responsabili della Custodia di contenuti digitali (ANORC).

L’idea nata spontaneamente nel corso di una cena è stata poi realizzata e portata avanti con tenacia dall’Avv. Andrea Lisi, direttore della Rivista, ed in pochi anni, Digeat è passato dall’essere uno dei maggiori congressi sul digitale a trasformarsi in uno degli eventi di riferimento del settore a livello nazionale, che nella sua ultima edizione in presenza, nel 2019, tenutasi presso il Teatro Eliseo di Roma ha raggiunto oltre 1000 iscritti.

Nulla sembrava poterci fermare, ad eccezione dell’imprevedibile: la pandemia.

Per andare avanti è stato necessario far evolvere Digeat in chiave digitale, reinventando nuovamente il format dell’evento, evitando di scadere nella piatta riproposizione all’interno di una sessione online. Da qui, l’idea di dar vita ad una piattaforma: Digeat+ nasce nel 2021 per accogliere un progetto di educazione civica digitale su temi spesso poco esplorati, relativi al mondo della documentazione digitale e della protezione dei dati personali.

Ai primi 150 eventi del Digeat 2021 se ne sono aggiunti nel tempo decine di nuovi, non ultimo il nuovo percorso DIGEAT 2022/23 promosso da ANORC, che ha anche segnato l’ingresso della piattaforma Digeat in Repubblica Digitale.

Digeat, la sfida della Divulgazione specialistica

Oggi immaginiamo Digeat come un luogo dove esperti, professionisti o curiosi interessati a comprendere a fondo il digitale possono trovare risorse, opinioni articolate e spunti di riflessione che vanno oltre la mera esposizione dei fatti.

La combinazione di rigore scientifico e divulgazione (fortemente) specialistica permetterà a Digeat di offrire contenuti approfonditi ma accessibili in termini di chiarezza. La prospettiva interdisciplinare è l’unica utile per esplorare il digitale da molteplici angolazioni, differenziandoci dalle pubblicazioni specializzate monodimensionali.

La nostra mission è quella di comunicare con lente di ingrandimento interpretativa l’innovazione nel mondo digitale, permettendovi di godere del tempo necessario per il dovuto approfondimento.

Cercheremo di offrivi sempre contenuti chiari e accessibili, ma anche rigorosi, riflessivi, critici e mai di mera lettura di ciò che ci accade intorno.

Un appuntamento trimestrale

Il numero 1 della Rivista Digeat vi aspetterà on line dal 19 marzo.

Abbiamo scelto una cadenza trimestrale, proprio in virtù della dimensione di approfondimento e riflessione che ci caratterizza. Scegliamo dichiaratamente di “non stare sul pezzo” con articoli, dibattiti, interviste, presentazioni, discussioni e analisi di case studies relativi alle tematiche-guida che sceglieremo per ciascun appuntamento.

Nel mondo in continua evoluzione del digitale, ci addentriamo nelle profondità scientifiche e informatiche delle tecnologie emergenti, evidenziando come vengono applicate nel contesto della vita reale. Cerchiamo di capire come la teoria si traduce nella pratica, illuminando le implicazioni e le sfide che queste tecnologie portano con sé.

Digeat Rivista e Digeat Plus si propongono di offrire contenuti basati su metodologie scientifiche e approfondite

  • Ricerca accurata – I contenuti saranno sempre basati su studi, ricerche e fonti autorevoli nel campo digitale e tecnologico e i nostri autori, rigorosamente selezionati tra professori, esperti e/o giornalisti del settore, metteranno a vostra disposizione l’esperienza e conoscenza specialistica, cercando sempre di garantire comprensibilità e attenzione al dettaglio.
  • Rigorosità metodologica – Presenteremo alla vostra attenzione solo informazioni verificate e conformi ai criteri redazionali e alla mission e ai valori della Rivista stessa, riducendo al minimo il rischio di divulgare informazioni fuorvianti o non verificate.

L’approccio interdisciplinare di Digeat permetterà di esaminare i temi del digitale da varie prospettive, valorizzando ogni singolo punto di vista attraverso contenuti informativi approfonditi e completi.

[1] In realtà, se proprio vogliamo dare un senso al titolo della nostra Rivista esso si compone di due parole (DIGitale + EAT), quindi, la finalità della Rivista Digeat è di rendere mangiabili, digeribili, masticabili anche termini tecnici e materie ostiche, come quelle di cui ci occuperemo. Del resto, lo spirito della Rivista Digeat è di garantire divulgazione scientifica interdisciplinare per addetti ai lavori che “masticano” le materie, ma anche non addetti e curiosi di “cose digitali”.

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