8 marzo 2021
Nel “Far Web” di piattaforme, social network e messaggistica istantanea le insidie minacciano soprattutto i minori che sono da considerare i soggetti più vulnerabili. Perché troppo spesso questi hanno accesso a servizi senza la necessaria consapevolezza e soprattutto informative su tutela della privacy e trattamento dati non parlano un linguaggio rivolto a loro. “L'evento tragico della morte di una bambina, le cui cause sono ancora da verificare, ha però acceso un riflettore su un grave problema di cui noi utenti- anche attenti- non ci eravamo accorti: la carenza di informazione e di possibilità di comprensione delle normative di privacy policy dei social nei confronti dei minori”, afferma Agostino Ghiglia del collegio del Garante per la protezione dei dati personali. Seppure, come ricorda l'Avvocato Andrea Lisi, “il collegio del Garante è stato piuttosto interventista e per la prima volta in maniera molto autorevole ha dibattuto su tematiche attualissime come i social o i servizi di messaggistica istantanea, esprimendosi anche in maniera rigida su alcuni comportamenti non corretti, su trasparenza informativa o verifica dell'età” rimane insufficiente l'azione sola di una Authority nel contenere un fenomeno che ha dimensioni globali. “Noi- spiega Ghiglia riferendosi allo stop di 'Tik Tok' per i minori- abbiamo avuto alcune risposte ma non è abbastanza. Da qui in avanti possiamo valutare o una proroga di un inibizione per tutti i cittadini italiani infraquattordicenni oppure potremmo rivolgerci semplicemente al Garante irlandese. Perché il network ha sede fisica in Irlanda. Ma così i tempi si allungano”.
MODERA
Andrea Lisi – Avvocato, Presidente di ANORC Professioni, Titolare Studio Legale Lisi, esperto in diritto dell’informatica e privacy
RELATORE
Agostino Ghiglia – Componente del Garante per la protezione dei dati personali