• Avvocato, si occupa di nuove tecnologie in particolare intelligenza artificiale e blockchain, con riferimento agli aspetti di diritto civile, informatica giuridica, GDPR, compliance, evoluzione normativa, ricerca interdisciplinare. Sta approfondendo i temi etici e legali in seno al diploma di alta specializzazione in intelligenza artificiale presso la Pontificia Università Antonianum di Roma.

  • Docente di filosofia del diritto e biogiuridica alla LUMSA di Roma. È stata membro del Comitato Nazionale per la Bioetica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri (2002-2022);  componente dell'European Group on Ethics in Science and New Technologies presso la Commissione Europea (2011-2024);membro del Comitato internazionale di Bioetica presso l'Unesco (2016-2023).

    È inoltre rappresentante della delegazione italiana presso il Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa.

    È componente del Comitato etico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e vicepresidente del Comitato di etica clinica, Ospedale Meyer.

    Fa parte del Comitato scientifico del Cortile dei Gentili, della Pontificia Accademia per la Vita e della Commissione di etica della ricerca del CNR. Ha coordinato ricerche a livello nazionale e internazionale (al momento un PRIN dedicato a AI in medicina e una ricerca europea su tecnologie digitali in Africa) ed è autrice di numerose monografie e pubblicazioni scientifiche.

Le sfide etiche rivestono una rilevanza fondamentale quando si adottano nuove tecnologie soprattutto in ambito sanitario. In particolare vengono in rilievo i principi di controllo umano significativo, affidabilità, spiegabilità del software di intelligenza artificiale, non discriminazione ed accessibilità per tutti.  

La visione umano centrica è essenziale per preservare la dignità dell’essere umano e ridimensionare la tecnologia al ruolo di mero strumento a supporto dell’uomo. 

Le sfide etiche pongono quesiti nuovi e di non semplice soluzione, a cui si aggiunge la tensione tra la protezione individualistica dei dati personali e la condivisione degli stessi in ottica solidaristica.

La scienza medica, soprattutto in ambito di ricerca, necessita di grandi quantità di dati ad esempio nella ricerca di malattie rare e nella ricerca oncologica.  

Il bilanciamento tra queste esigenze, apparentemente in conflitto, resta un tema aperto di cui si discute in ambito europeo, oltre il GDPR. 

Proteggere i dati sanitari per preservare l’identità delle persone fisiche e al tempo stesso consentirne la condivisione per l’avanzamento delle conoscenze scientifiche è possibile? 

PAROLE CHIAVE: gdpr / IA / sfide etiche

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