Responsabile: Dott. Antonio Vittorio Gaddi
La telemedicina – e più latamente la sanità digitale – si caratterizzano per il ricorso alla trasmissione dei segnali e della informazioni afferenti alla salute con modalità digitali e mediante sistemi di reti telematiche.
Le vanno pertanto attribuiti vantaggi e svantaggi propri di queste soluzioni tecniche, cui peraltro siamo già abituati in molte declinazioni nell’ambito lavorativo e della vita quotidiana, avendo noi anche adottato un po’ alla volta comportamenti derivanti da queste tecnologie (invio di immagini e sms, videochiamate telefoniche, riunioni in video e l’elenco è lungo e noto a tutti).
Ma questa non è che la punta dell’iceberg.
Siamo di fronte, infatti, ad una svolta epocale: allo sforzo di costruzione di un nuovo Servizio Sanitario nazionale che includa e sia supportato dalle tecnologie informatiche e telematiche e dalla intelligenza artificiale. E si tratterà del primo (e ad oggi unico) sistema sanitario nel mondo che si prefigge di mantenersi universalistico, a base di gratuità ma interamente digitalizzato.
Quali criteri e quali metodi dovranno sovraintendere a questa opera titanica?
A giudizio di SIT la scala di valori è quella decscritta dai Ministri della Salute dell’Unione Europea nel documento del 2003, secondo cui “è telemedicina qualsiasi applicazione delle ICT (Information and Communication Technologies) che serva a rispondere ai bisogni dei malati, del personale sanitario, dei cittadini e dei Governi”.
La misura della buona telemedicina dovrà quindi essere in primis il soddisfacimento dei bisogni del paziente, e la voce del medico e di chi assiste il paziente dovrà essere primaria nella progettazione del sistema di cura.
Per tradurre in pratica questi obiettivi servono progetti e proticolli razionali, utili ed efficaci e il modello che si vuole proporre è quello della coproduzione governata dalla scienza e dall’etica.
Data la complessità del sistema descritto (e, in molti casi, data anche la sua internazionalità e multinazionalità,) ne deriverà la necessità di una seria analisi delle criticità etiche e quadro giuridico con cui dovrà confrontarsi (si pensi alla protezione dei dati e alle responsabilità giuridiche dei molti soggetti pubblici e privati coinvolti).
La presente rubrica vedrà, quindi, coinvolti esperti e studiosi che si stanno occupando delle problematiche descritte, con lo scopo di offrire una testimonianza di questo processo di digitalizzazione della Sanità che rimarrà con tutta probabilità a segnare la storia della nostra epoca, ma anche con l‘intento di aprire discussioni e confronti, poiché la costruzione del nuovo Servizio Sanitario Italiano dovrà essere il frutto di condivisione e partecipazione da parte di molte componenti professionali, in un approccio di reale interdisciplinarietà che ponga al centro l’essere umano.