28 Gennaio 2021
Nel mondo digitale, la perdita della privacy è un rischio concreto e quotidiano, ma la forza del nostro “avversario” risiede principalmente nella nostra ignoranza. Spostando in un mondo virtuale i nostri dati, una moltitudine di soggetti mira a carpire queste informazioni. Ad un primo livello gli attori in gioco agiscono senza il nostro consenso, adoperando strumenti malevoli. Ad un secondo livello invece, siamo noi a dare il consenso con un click su “Termini e Condizioni D'uso” di cui ignoriamo completamente il contenuto. Così altri soggetti si appropriano legalmente di qualcosa che va oltre il semplice “dato”: grazie all’Intelligenza Artificiale i bit si trasformano in informazioni mirate, praticamente oro. A gestire questi flussi digitali sono gli algoritmi: sapere su quali criteri questi si fondano significa comprendere come vengono prese decisioni importanti, che impattano su di noi nella vita reale. Le leggi possono tutelarci fino ad un certo punto, la prima linea di difesa passa da noi: se vogliamo un futuro in cui i nostri dati siano al sicuro, la nostra privacy non sia violata e la nostra libertà sia garantita, dobbiamo sforzarci oggi di essere tutti più informati, competenti, proattivi.