Digital Compliance e intelligenza artigianale: una strada praticabile per dipanare la complessità

L’IA non può replicare una serie di abilità uniche e inimitabili proprie dell’intelligenza umana. La sua adozione impone una riflessione cruciale su ciò che l’automazione non può sostituire

A partire dall' “innovazione” voluta da San Francesco d'Assisi che realizzò e donò al mondo la prima Natività della storia, esperienza pregnante di creatività e artigianalità di imperitura memoria, assistiamo ad una innovazione in costante divenire che si fa strumento di riscoperta dei valori umani.

La scuola sta affrontando la sfida di integrare la dimensione tecnologica con la formazione umana affinché i giovani non diventino meccanismi di un processo, “un altro mattone nel muro”. Siamo certi che sia davvero la strada giusta?

Nel discutere delle possibili implicazioni della tecnologia in ambito lavorativo, bisogna continuare a valorizzare il lato umano della professione e le opportunità di accrescimento che possono derivare da un approccio “ragionato” al nuovo sistema.

La compliance, da sola, è in grado di garantire una “funzione sociale” della tecnologia, cioè renderla capace di produrre valore per le persone? La risposta è: assolutamente no. Capiamo perché ricollocando il ruolo dell’artigiano digitale.

L’intelligenza artificiale potrebbe essere alimentata a sostegno dell’operatività dei funzionari della PA nella redazione degli atti, per migliorare la liceità e trasparenza dell’azione amministrativa.

La PA ricorre sempre più spesso a soluzioni di IA, con un entusiasmo che fa (ri)emergere vecchie e nuove criticità. L’articolo sottolinea i limiti di un approccio che sembra voler sostituire in toto “l’intelligenza artigianale” in favore di quella artificiale.

Gli archivisti sono davvero pronti per l’avvento dell’IA? Se per gli archivi digitali le potenzialità sono enormi, per quelli analogici è preferibile limitarne l’uso, lasciando ancora spazio all’intelligenza artigianale.

La rubrica “Oltre gli Standard” accoglie una collezione di interviste esclusive ad alcuni dei protagonisti della normazione internazionale (ISO) in ambito di gestione documentale.

Esploriamo la convergenza tra informatica, archivistica e diritto nella gestione degli archivi anche attraverso diagrammi e grafici di semplice lettura.

E se si riuscisse ad indurre l’IA verso un indirizzo artigianale? Per renderla “simile” a chi “sa come fare tesoro” di conoscenze diverse, non specializzate, per creare opere sempre migliori? Una riflessione che parte dall’attuale confusione

Il processo penale telematico ha assistito a numerosi cambiamenti e all'introduzione di disposizioni normative tecniche finalizzate a regolamentarne le procedure. Analizziamo da vicino queste nuove regole, indispensabili per qualsiasi Avvocato.

Le novità contenute nella NIS-2 rappresentano una sfida ma anche un'opportunità per il miglioramento dei livelli di sicurezza e protezione dei dati di organizzazioni e cittadini, sapendo agire con un approccio artigianale.

L’integrazione tra compliance digitale e intelligenza “artigianale” può spingere a promuovere pratiche aziendali etiche, trasparenti e responsabili, specialmente alla luce della crescente attenzione sul tema della sostenibilità. Una nuova intervista ad un esperto del campo analizzerà questi aspetti.

Può un algoritmo essere chiamato a decidere una controversia? L’articolo intende sensibilizzare sui rischi connessi ad un abuso dei sistemi di IA per evitare che la responsabilità decisionale sia incondizionatamente rimessa ad un algoritmo, insensibile alla natura umana.

Esaminiamo il concetto di complessità nel mondo fisico e digitale, per approdare ad una visione innovativa della compliance derivante dall’uso delle nuove tecnologie.

L'articolo esplora l'evoluzione del rapporto tra arte e tecnologia evidenziando come la sinergia tra competenza umana e potenzialità algoritmiche possa rappresentare una risposta alle sfide della digital compliance nel settore artistico.

I fenomeni dello “sharenting” e dei baby influencer o, peggio, del deepfake stanno diventando sempre più diffusi e preoccupanti. Esaminiamo i possibili strumenti rimediali a tutela dell’immagine e dei dati dei minori online.

E se tutto quello che sappiamo sugli "Hacker" fosse sbagliato? Ripercorriamo la storia di questa misteriosa figura, nata non con il mondo virtuale ma da astuzie e malpractice del mondo fisico.

Nell'era dell'IA il medico umano deve rimanere il garante del rapporto con il paziente, assicurando la sua autonomia decisionale e un'assistenza personalizzata. È necessario riflettere sul bilanciamento tra innovazione e tutela dei diritti, salvaguardando la genuinità del rapporto medico-paziente.

I grandi modelli di IA possono provocare allucinazioni, inventare, ma anche adulare, esagerare e persino trovare relazioni causali dove non ce ne sono. Guardiamo da vicino il lavoro condotto da un team di ricercatori dell’Università di Buenos Aires.

Parlare di complessità significa affrontare la sfida di una nuova prospettiva epistemologica tesa a superare il riduzionismo semplificatore e ad accogliere la ricchezza che la realtà racchiude.

Rimanere integralmente umani in presenza degli oracoli dell’IA è possibile solo attraverso un costante sforzo di intelligenza artigianale e cultura del dettaglio.